Cattedrale dell’Assunzione della Beata Vergine Maria

Cattedrale dell’Assunzione della Beata Vergine Maria


Tipologia: Chiese
Comune: Asola


Nel luogo in cui già nel XIV secolo sorgeva una piccola chiesa intitolata a Sant’Andrea, nel 1472 si iniziò a costruire l’edificio attuale su disegno di un Guglielmo de Lera. La nuova chiesa, consacrata dall’arcivescovo di Lepanto Marco Saracco il 27 gennaio 1501, venne completata nel corso dei primi decenni del XVI secolo sotto la direzione di Francesco Biondello di Asola. Ben presto dall’antica pieve medievale dedicata all’Assunta, fu trasferita qui la sede parrocchiale. Elevata a collegiata insigne con proprio capitolo canonicale ed arciprete mitrato da papa Giulio II (1507), dal 1697 a 1818 fu chiesa cattedrale della prelatura nullius dioecesis di Asola, dotata di giurisdizione e prerogative episcopali.

All’esterno si distinguono l’agile campanile e l’abside poligonale, unici elementi dell’antico edificio trecentesco che giungono ai nostri giorni. Il fianco destro, che dà su Piazza, si presenta come una seconda facciata. Su questo lato sono notevoli il cinquecentesco orologio posto a metà della navata e la monofora con il rosone che la sovrasta, collocati alla testata del transetto. Questi ultimi sono ornati da raffinate decorazioni in terracotta. La facciata vera e propria, su cui si aprono re rosoni, è invece di linee più sobrie. L’interno di vaste proporzioni è improntato al gusto tardo gotico lombardo. La pianta dell’edificio è a croce latina con tre navate voltate a crociera suddivise da arcate ogivali sostenute da sei pilastri cruciformi. Oltre all’altar maggiore sono presenti altri otto altari. Nel transetto sinistro si apre una cappella barocca a pianta quadrata e cupola dedicata a San Giovanni Crisostomo.

L’essere stata dal XV secolo in poi il più importante edificio sacro della parrocchia, ha favorito il costituirsi nella chiesa di Sant’Andrea di un ricco patrimonio di opere d’arte. Risalgono agli ultimi anni del Quattrocento gli affreschi che ornano le volte delle navate minori attribuiti al cremonese Antonio della Corna. Alcuni identificano in questo artista anche l’autore del grandioso polittico della Misericordia collocato all’altare maggiore. Il complesso dell’organo, poi, è una delle più rilevanti testimonianze artistiche qui custodite. Nel 1524 la comunità di Asola commissionò a Girolamo Romanino le ante con la raffigurazione del Sacrificio di Isacco e di Augusto e la Sibilla nel recto, dei Santi Andrea ed Erasmo nel verso. Negli anni successivi vennero a lui affidate anche la tavole della cantoria. Romanino realizzò anche le figure sui pilastri dell’arcone che sostiene l’organo Serassi. Ad impreziosire questo monumento contribuiscono gli intagli di Clemente Zamara. Nel 1535-36 Romanino lavora anche alla decorazione del pulpito. L’arte del Moretto, l’altro protagonista del Cinquecento bresciano, è testimoniata ad Asola da un ciclo di 8 tempere, attualmente conservato nel Museo parrocchiale G. B. Tosio.

 

fonte: Tra il Chiese, il Tartaro e l’Osone, terra dell’agro centuriato della Postumia, Confraternite e devozioni. Percorso artistico e religioso dell’Ecomuseo, Mantova, 2013



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